02 aprile 2012

Seminario Parole e (Anti)Mafie. Il Report del primo incontro


Siccome il mio blog non è solo il contenitore dei deliri di una persona caduta dal seggiolone troppe volte, ho deciso di riportare e magari approfondire quanto appreso al seminario “Parole e (Anti)Mafie” organizzato da Libera, Link Coordinamento Universitario e da La Sapienza Università di Roma.
Bando alle corbellerie, godetevi quanto è stato detto durante l’incontro del 29 marzo nell’aula XIII di Scienze Politiche alla Sapienza. Alla fine potrete leggere il calendario dei prossimi incontri, nel caso vi dovesse interessare.


Iniziamo col dire che Libera è una rete di associazioni nazionali che nasce sulla scia dell’indignazione per le stragi mafiose del ’92 e ’93. Tra le prime iniziative figurano la raccolta firme per la proposta di legge riguardante l’utilizzo di beni comuni confiscati alle mafie; l’istituzione del 21 marzo come Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia; il contatto tra Libera e le scuole, in quanto la scuola è il luogo in cui si formano le coscienze e la personalità dei cittadini.
Libera nel 2008 è stata inserita dall’ Eurispes tra le eccellenze italiane, e attualmente conta 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base.
Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale.

Dopo aver riassunto brevemente cos’è Libera, vi riporto alcuni tra i contenuti più interessanti, che in qualche modo costituiscono quello di cui si parlerà nel corso di tutto il seminario.
Punto focale è l’informazione: noi studenti dovremo realizzare un’inchiesta, e perciò via via ci saranno forniti tutti gli strumenti per poterla effettuare, senza anfibologie e imprecisioni, per ottenere risultati quanto più puntuali e originali, dato che le migliori inchieste permetteranno agli studenti di collaborare direttamente con Libera.
Il 2006, dal punto di vista dell’esposizione dell’analisi mediatica, è un anno di svolta:
- viene pubblicato “Gomorra” di Roberto Saviano
- viene arrestato Bernardo Provenzano, considerato il capo numero uno di Cosa Nostra.
Non basta però l’esposizione mediatica per combattere il fenomeno mafioso, perché se è importante che se ne parli, è altrettanto necessario che si trovi il modo giusto di rappresentare la mafia. Ad esempio, la mitizzazione di alcuni personaggi come Falcone e Borsellino può rendere l’idea della lotta alla mafia come qualcosa di utopistico. Ma a volte anche i criminali vengono mitizzati, come è accaduto con la serie “Romanzo Criminale”: Libera con una scuola ha organizzato degli incontri strutturati in più fasi. In un primo momento gli studenti sono stati coinvolti nella visione della serie televisiva e in seguito si sono impegnati in un lavoro di confronto con le vere storie di questi personaggi. L’obiettivo degli incontri, che era quello di insegnare che la televisione va guardata in modo critico, è stato raggiunto.

Il discorso va ad incentrarsi nello specifico sull’argomento mafia. Innanzitutto bisogna dire quali sono le organizzazioni mafiose e come sono strutturate:
Cosa Nostra è un’organizzazione verticale e nasce in Sicilia, la Ndrangheta è un’organizzazione orizzontale e nasce in Calabria, la Camorra, la mafia campana, è divisa per clan e la Sacra Corona Unita, che nasce in Puglia, ma che nello specifico ha acquisito sempre più potere nel Salento, è un’organizzazione flessibile.
Mentre tra anni ’70 e anni ’80 era Cosa Nostra ad avere in mano i traffici di droga, dagli anni ’90 ai giorni nostri è la Ndrangheta a possedere questa grossa fetta di mercato.
La Commissione Nazionale Antimafia stima che le mafie italiane hanno un giro d’affari di 150 miliardi di euro l’anno. Ciò significa che la mafia in Italia gestisce diverse imprese e diversi mercati, da quello della ristorazione a quello edile.
Sia a L’Aquila che per l’ Expo 2015 di Milano si è scoperto che agli appalti hanno partecipato o tentato di partecipare imprese legate alle mafie italiane.
Inoltre una recente inchiesta ha rivelato che la Camorra, nei quartieri Spagnoli a Napoli, ha aperto delle banche.
A Roma, invece, il Cafè de Paris è stato chiuso ben due volte perché nella società vi partecipava una cosca calabrese. 
Libera a gennaio ha pubblicato un dossier, “Azzardopoli”, sulle connessioni tra mafia e gioco d’azzardo, quest'ultimo pubblicizzato ovunque con piena responsabilità dello Stato. Il gioco d’azzardo è uno dei tramiti per il riciclaggio di denaro sporco.

Per la prima volta nella storia dell'Unione Europea, il 28 marzo il Parlamento Europeo ha nominato una Commissione speciale antimafia costituita da 45 membri, di cui 6 italiani.


Concludo ricordando che quest’anno si celebrano tre date importanti:
Il 30 aprile saranno passati 30 anni dall’assassinio del commissario regionale del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo. L’agguato avvenne a Palermo per mano di un commando di Cosa Nostra.
Il 23 maggio e il 19 luglio invece sarà la volta del ventesimo anniversario delle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme alle loro scorte.


Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti e i luoghi in cui si terranno gli incontri:

   12 aprile: aula XIII scienze politiche dalle 16.00 alle 17.30
   20 aprile: lettere dalle 17.00 alle 18.30
   27 aprile: lettere dalle 17.00 alle 18.30
  3 maggio: aula XIII scienze politiche dalle 16.00 alle 17.30
11 maggio: lettere dalle 17.00 alle 18.30
17 maggio: aula XIII scienze politiche dalle 16.00 alle 17.30

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