18 gennaio 2011

Come un vetro della più fragile fattura


Tu mi conosci? Tu sai come sono? No, perché...
Perché altrimenti non tornerebbe tutto a vorticare verso quei tempi che ogni volta credo andati, ma che, puntuali come solo le cose che odiamo sanno essere, tornano a solleticare la memoria di una bambina che scappava piangendo, sbattendosi porte dietro porte dietro voci dietro ghigni dietro altre porte dietro volti dietro vuoti. E torna l'impotenza e il rimaner bloccata dietro a tante parole che non sanno uscire, perché...
Perché se il tempo non fosse circolare tutto questo non accadrebbe ogni volta e io non cadrei come un vetro della più fragile fattura.
Ilaria Pantusa
(De Chirico, "L'enigma dell'ora")