20 dicembre 2010

Arcade Fire, "The Suburbs" - Recensione


 
Arcade Fire
"The Suburbs"
Anno: 2010
 
Loro sono gli Arcade Fire, vengono dal Canada e The Suburbs è un invito a immergervi nel loro colorato, esaltante e, a tratti, malinconico mondo. Con il loro 3° album confermano il talento che hanno dimostrato in precedenza, quando hanno conquistato il cuore e le orecchie di giganti della musica quali U2, Coldplay e David Bowie.
The Suburbs ha una struttura circolare e infatti il brano di chiusura, The Suburbs (continued), riprende il motivo (e lo addolcisce, riempiendolo di sensualità), del brano di apertura, ma ancora più particolare è il fatto che alcune canzoni hanno un doppio dall’umore e dal volto completamente opposto, a volte energico, a volte esuberante, altre cupo. Le voci di Win Butler e Régine Chassagne, la prima roca e a volte cupa, l’altra sempre dolce, sempre morbida, si uniscono creando un’armonia al limite della perfezione, completandosi a vicenda. Non mancano certo i nei (Month Of May, dal ritmo scontato e Sprawl I, che invece manca di ritmo). Eppure le perle sono tante (The SuburbsReady To StartSprawl II) e fanno dimenticare gli episodi meno riusciti.
Nelle periferie canadesi soffia il vento dell’armonia e dell’amore per la musica del passato, del presente e del futuro, quella musica che sa sempre essere originale, quella che gli Arcade Fire sanno creare con sapienza e devozione.
 
Pubblicato su “Il Nuovo Cittadino”, n° 3 novembre/dicembre
 
Ilaria Pantusa
 
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