08 settembre 2013

Un viaggio in treno racconta

E. Hopper, Compartment C, Car 193, 1938

 Un viaggio in treno può essere visto come un racconto da sfogliare ad una velocità media di 120km/h.
I binari sono indici di libri, libri che narrano storie d’Italia. Ogni stazione è un capitolo e, tra l’una e l’altra, il filo di un racconto si dipana e scorre davanti agli occhi. Ho letto storie di verde bellezza: pareti di alberi, tappeti di campagna. Ma anche lo squallore: rifiuti ammassati sotto i ponti, tra i fili d’erba, ai piedi di palazzine abbandonate a metà costruzione. Ho letto storie di rispetto, come storie di violenza contro un Paese bello, ma triste e maltrattato. Anche con la musica nelle orecchie o una rivista tra le mani, a tutto ciò non si può sfuggire, perché sono frammenti di vita che si impongono con prepotenza alla mente. Quei lembi di terra bruciata, quei prati di fiori colorati, tutti i milioni di contrasti di questa terra rimangono vividi nelle iridi, nei nervi, nella memoria. 

Durante un viaggio in treno da Gaeta a Napoli Centrale 18,08,2013 ore 16.21

E. Hopper, Railroad Sunset, 1929


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