Siccome il mio blog non è solo il contenitore dei deliri di una persona
caduta dal seggiolone troppe volte, ho deciso di riportare e magari
approfondire quanto appreso al seminario “Parole e (Anti)Mafie” organizzato da
Libera, Link Coordinamento Universitario e da La Sapienza Università di Roma.
Bando alle corbellerie, godetevi quanto è stato detto durante l’incontro
del 29 marzo nell’aula XIII di Scienze Politiche alla Sapienza. Alla fine
potrete leggere il calendario dei prossimi incontri, nel caso vi dovesse interessare.
Iniziamo col dire che Libera è una
rete di associazioni nazionali che nasce sulla scia dell’indignazione per le
stragi mafiose del ’92 e ’93. Tra le prime iniziative figurano la raccolta
firme per la proposta di legge riguardante l’utilizzo di beni comuni confiscati
alle mafie; l’istituzione del 21 marzo come Giornata della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime della mafia; il contatto tra Libera e le scuole, in
quanto la scuola è il luogo in cui si formano le coscienze e la personalità dei
cittadini.
Libera nel 2008 è stata inserita
dall’ Eurispes tra le eccellenze italiane, e attualmente conta 1500
associazioni, gruppi, scuole, realtà di base.
Libera è riconosciuta come
associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale.
Dopo aver riassunto brevemente
cos’è Libera, vi riporto alcuni tra i contenuti più interessanti, che in
qualche modo costituiscono quello di cui si parlerà nel corso di tutto il
seminario.
Punto focale è l’informazione: noi
studenti dovremo realizzare un’inchiesta, e perciò via via ci saranno forniti
tutti gli strumenti per poterla effettuare, senza anfibologie e imprecisioni,
per ottenere risultati quanto più puntuali e originali, dato che le migliori
inchieste permetteranno agli studenti di collaborare direttamente con Libera.
Il 2006, dal punto di vista dell’esposizione
dell’analisi mediatica, è un anno di svolta:
- viene pubblicato “Gomorra” di
Roberto Saviano
- viene arrestato Bernardo
Provenzano, considerato il capo numero uno di Cosa Nostra.
Non basta però l’esposizione
mediatica per combattere il fenomeno mafioso, perché se è importante che se ne
parli, è altrettanto necessario che si trovi il modo giusto di rappresentare la
mafia. Ad esempio, la mitizzazione di alcuni personaggi come Falcone e
Borsellino può rendere l’idea della lotta alla mafia come qualcosa di utopistico.
Ma a volte anche i criminali vengono mitizzati, come è accaduto con la serie “Romanzo
Criminale”: Libera con una scuola ha organizzato degli incontri strutturati in
più fasi. In un primo momento gli studenti sono stati coinvolti nella visione
della serie televisiva e in seguito si sono impegnati in un lavoro di confronto
con le vere storie di questi personaggi. L’obiettivo degli incontri, che era quello
di insegnare che la televisione va guardata in modo critico, è stato raggiunto.
Il discorso va ad incentrarsi
nello specifico sull’argomento mafia. Innanzitutto bisogna dire quali sono le
organizzazioni mafiose e come sono strutturate:
Cosa Nostra è un’organizzazione
verticale e nasce in Sicilia, la Ndrangheta è un’organizzazione orizzontale e
nasce in Calabria, la Camorra, la mafia campana, è divisa per clan e la Sacra
Corona Unita, che nasce in Puglia, ma che nello specifico ha acquisito sempre
più potere nel Salento, è un’organizzazione flessibile.
Mentre tra anni ’70 e anni ’80 era
Cosa Nostra ad avere in mano i traffici di droga, dagli anni ’90 ai giorni
nostri è la Ndrangheta a possedere questa grossa fetta di mercato.
La Commissione Nazionale
Antimafia stima che le mafie italiane hanno un giro d’affari di 150 miliardi di
euro l’anno. Ciò significa che la mafia in Italia gestisce diverse imprese e
diversi mercati, da quello della ristorazione a quello edile.
Sia a L’Aquila che per l’ Expo 2015 di Milano si è scoperto che agli appalti hanno partecipato o tentato di partecipare
imprese legate alle mafie italiane.
Inoltre una recente inchiesta ha
rivelato che la Camorra, nei quartieri Spagnoli a Napoli, ha aperto delle
banche.
A Roma, invece, il Cafè de Paris è stato chiuso ben due volte perché nella società vi partecipava una cosca
calabrese.
Libera a gennaio ha pubblicato un
dossier, “Azzardopoli”,
sulle connessioni tra mafia e gioco d’azzardo, quest'ultimo pubblicizzato ovunque
con piena responsabilità dello Stato. Il gioco d’azzardo è uno dei tramiti per
il riciclaggio di denaro sporco.
Per la prima volta nella storia dell'Unione Europea, il 28 marzo il Parlamento Europeo
ha nominato una Commissione speciale antimafia costituita da 45 membri, di cui 6 italiani.
Concludo ricordando che quest’anno
si celebrano tre date importanti:
Il 30 aprile saranno passati 30
anni dall’assassinio del commissario regionale del Pci Pio La Torre e del suo
collaboratore Rosario Di Salvo. L’agguato avvenne a Palermo per mano di un
commando di Cosa Nostra.
Il 23 maggio e il 19 luglio
invece sarà la volta del ventesimo anniversario delle stragi in cui persero la
vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme alle loro scorte.
Ecco il calendario dei
prossimi appuntamenti e i luoghi in cui si terranno gli incontri:
12 aprile: aula XIII scienze politiche dalle 16.00
alle 17.30
20 aprile: lettere dalle 17.00 alle 18.30
27 aprile: lettere dalle 17.00 alle 18.30
3 maggio: aula XIII scienze politiche dalle 16.00
alle 17.30
11 maggio: lettere dalle 17.00 alle 18.30
17 maggio: aula XIII scienze politiche dalle 16.00 alle
17.30
Link utili:
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