Quell’anno mia nonna si sposava col Papa. Era stata preparata una
cerimonia sfarzosa, gli invitati erano molti, autorità da tutto il mondo, un
corpo di ballo composto da tutte le persone che avevo conosciuto nella mia vita
fino al 5° anno di liceo, che si dibatteva a suon di Beatles.
Io avevo cercato a lungo un abito adeguato. Ne avevo trovato uno a buon
prezzo. Quando arrivo alla cerimonia vedo che tutti ballano e cantano. Volevo
far parte anche io del corpo di ballo, ma ero vestita di nero e loro di viola,
così ero esclusa da ogni passo e non potevo far vedere a mia nonna quanto fossi
brava.
Scappo via, offesa e annoiata e mi imbatto in una cosa non ben definita
che rotola sanguinante. Improvvisamente da una fogna spunta un braccio sporco e
peloso e afferra l’oggetto. Sento un rumore di mandibole al lavoro. Terrorizzata
fuggo, corro in una fontana, cerco acqua, temo di essere infetta anche io da
quella strana malattia che da settimane sta perseguitando il povero popolo
greco. I cannibali li cercano, li infettano, se li mangiano. E anche io sono
greca. Corro in uno sgabuzzino, cerco la luce, guardo meglio, altre porte,
entro più a fondo, non potranno trovarmi.
Poi mamma mi sveglia e io cerco disperatamente di continuare il sogno,
ma non ci riesco.
P.S. Non tentate di psicanalizzarmi, non è una novità la mia instabilità
psichica. Piuttosto, questo sogno non vi sembra una meravigliosa metafora della
realtà attuale?
:-| babba bia :-|
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