Fare musica con le parole non è facile, certamente. Hanno inventato un
linguaggio apposito, composto di segni suoi. I poeti che riuscivano a rendere
musicali i loro componimenti usavano figure retoriche, regole metriche, licenze poetiche.
Oggi si è soliti avere la licenza poetica per cose che con la poesia non c’entrano
nulla, vedi gli errori, vedi le cazzate sparate con troppa leggerezza. Con
leggerezza il sole mi colpiva gli occhi e non riuscivo a guardare nello
schermo, poi mi sono accorta che il modo per risolvere il problema c’era, e
allora ho abbassato la serranda.
Nulla in un nuovo giorno, nulla e tutto, nulla è tutto. Ci sono le
solite cose più che altro, le solite soluzioni irrazionali per problemi molto
pratici, come i 2 centesimi di accise sulla benzina per tamponare i danni del
terremoto in Emilia, l’ormai insensata parata militare del 2 giugno, i rimborsi
ai partiti, che gli italiani avevano abolito con un referendum, Alemanno che
afferma che gli abbonamenti dell’Atac rimarranno invariati, peccato che io al
posto di spendere 18 € ne ho spesi 35€ e il mensile è lo stesso, e i disguidi
gli stessi, e io sono stanca che ogni nuovo giorno inizi così, con le cose
vecchie.
Robert Smith pensaci tu.
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