Non ci si può più affacciare da una finestra durante un’assolata mattina romana senza alcun motivo pratico se non per ammirare la luce che dona bellezza a quelle superfici artificiali che altrimenti sarebbero solo fredda utilità.
Gli Altri infatti non sporgono il naso, ma le mani. E le mani talvolta reggono e scuotono una coperta su cui giacciono i reperti assonnati della notte, oppure una tovaglietta di quelle coi quadroni bianchi e rossi su cui delle briciole di biscotti dimenticate fanno fatica a rimanere aggrappate in quel momento di sospensione nel vuoto mattutino.
In una situazione del genere colui che vuole scrutare l’aria fresca è in assoluto svantaggio, non può lamentarsi dei reperti della notte e delle dimenticate briciole di biscotti che gli piombano in testa, perché quelle mani gli diranno “e tu che ci fai qui? Rientra dentro, non stai facendo nulla!” e come dare loro torto?
Perciò, forse nella notte, quel naso e quegli occhi curiosi saranno più liberi di guardare il mondo, magari lo inventeranno, perché l’assenza di luce del mattino modifica le forme e le rende ugualmente affascinanti.
Nessun commento:
Posta un commento
Segui il blog, lascia un commento!