“[…]L’Italia è così. Dimenticate l’Italia di Dante. Dimenticate l’Italia di Verdi. Dimenticate l’Italia delle vostre fantasie. Benvenuti nell’Italia che definisce una retata contro gli immigrati ‘Operazione Bianco Natale’, nell’Italia che dichiara che il Presidente degli Stati Uniti ha una bella tintarella, la stessa Italia che poi si mette anche a ridacchiare di queste cose.»”
Martin Ketlle conclude il suo articolo con questa frase (l’articolo completo potete trovarlo qui:
Leggere l’amarezza di questo giornalista mi ha fatto pensare alla mia di amarezza, quella di una diciannovenne che sogna di vivere la sua vita scrivendo storie da leggere per pensare, che sogna di diventare una brava giornalista, una che scopre verità nascoste e le mostra al mondo, senza aver paura di ricevere minacce o di essere imbavagliata da un compromesso.
Mi fa male pensare che dall’estero ci guardano con sguardo sprezzante, di disgusto, per una colpa che io non ho, che molti altri non hanno.
I cosiddetti adulti si lamentano continuamente dei cosiddetti giovani, sempre sbandati, sempre a cercare i soldi da mamma e papà, sempre a pretendere senza poi dare, senza ideali, senza valori, che hanno dimenticato cos’è il rispetto.
L’imbecillità di questi discorsi mi lascia a bocca non aperta, spalancata. A voi che state leggendo chiedo di farvi una piccola, semplice domanda. CHI ha educato questi giovani, CHI li ha cresciuti, CHI ha dato loro questa imitazione di futuro?
Io sono arrabbiata con chi mi ha lasciato un mondo del genere, io sono furiosa verso chi ha fatto sì che i miei coetanei sappiano dire solo “chi se ne frega, tanto a me che mi fanno?”, io sono stufa di sentirmi così impotente. Impotenza. Termine che non designa solo una deficienza sessuale. L’impotenza è quella sensazione che si prova quando i propri sforzi vengono considerati nulli a causa dell’indifferenza, l’impotenza riesce a rosicchiare uno spirito combattivo, addirittura la rabbia.
Mi sono sentita impotente quando ho letto questo articolo, mi sono sentita così anche quando ho visto il film-documentario “Videocracy”, mi sento così ogni volta che qualche parlamentare apre bocca, ogni volta che vedo ragazzi della mia età essere totalmente indifferenti.
Martin Kettle, non ho avuto la fortuna di nascere negli anni in cui in Italia c’erano intellettuali del calibro di Pirandello, Fermi o Pascoli, ma non per questo merito di essere dimenticata a causa dell’ignoranza di chi mi ha lasciato in eredità uno sfacelo da disfare e comporre daccapo.
La domanda che mi (e vi) pongo è questa: Chi sarà in grado di scucire e ricucire un’ Italia così lacera? Ci sarà qualcuno in grado di avere una forza di volontà tale?
Oppure sarò obbligata a vedermi scorrere tutto davanti agli occhi, come hanno fatto gli inetti delle generazioni precedenti alla mia?
Guardate che ci vuole coraggio per tenere gli occhi così chiusi.
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